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La resilienza è la capacità delle persone di riuscire ad affrontare gli eventi traumatici o stressanti e di riorganizzare in maniera costruttiva la propria vita dinanzi agli ostacoli. In altre parole la resilienza permette di adattarsi di fronte alle difficoltà.
Qualche esempio: arriviamo in aeroporto e scopriamo che il nostro volo è cancellato. Insulteremo l’addetto all’imbarco o ce ne faremo una ragione sapendo che sono cose che succedono? Se il distributore automatico ci ruba i soldi che facciamo? Prendiamo a calci quella stupida macchina? Oppure sbuffiamo un po’ e poi…pazienza, che ci posso fare? E davanti a un dolore più grande? Abbiamo capacità di recupero oppure, lo stesso dolore, ci impedirà per anni di condurre una vita normale? Anche la Resilienza ha due estremi: l’incapacità di reagire e il farsi scivolare tutto addosso, come si suol dire. Entrambe presentano dei rischi. L’essere troppo resilienti può indurci a una mancanza di motivazioni nell’affrontare le sfide, vivendo ogni ostacolo con un’alzata di spalle. L’essere, invece, troppo lenti a riprendersi ci impedisce di rimetterci in marcia dopo una battuta d’arresto. La cosa curiosa è che, molto spesso, non si è consapevoli del proprio tempo di recupero. Spesso, dopo aver litigato con un collega al mattino, possiamo rimanere irascibili per tutta la giornata senza renderci conto che il problema è la nostra bassa resilienza, ossia la nostra lentezza nel riprenderci. Ma la resilienza è innata o la possiamo apprendere? In parte, il tempo di recupero ci è stato dato “in dotazione”. L’evoluzione ha permesso che gli esseri umani fossero in grado di affrontare ogni ostacolo o problema in modo efficace, consentendo la sopravvivenza a guerre, catastrofi naturali e carestie. Noi tutti abbiamo ereditato questa resistenza psicologica. Generalmente, la maggior parte delle persone riesce ad adattarsi e a superare gli ostacoli più severi. Tuttavia, essa può essere migliorata. Le neuroscienze ci dicono che pratiche come yoga e meditazione aumentano di gran lunga la resistenza allo stress e incrementano la capacità di risposta agli eventi. “Le emozioni, in particolare la felicità, dovrebbero essere considerate alla stregua di una capacità motoria. Possono essere esercitate”, dice Richard Davidson. Egli sostiene che il cervello è l’unico organo del corpo progettato per cambiare in risposta a esperienza ed esercizio. Il cervello, secondo, Davidson: “è una macchina che apprende”. Oltre 30 anni di ricerca in questo campo hanno prodotto risultati positivi. Buone notizie per tutti, dunque…