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Alberto Sordi e la Dialettica Politica


(@natyan27)
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Alberto Sordi e la Dialettica Politica

“State sempre a litigà!”

Così si rivolge Alberto Sordi a Giulio Andreotti nel film “Il Tassinaro”.

Era il 1983 e l’attore romano recitava il ruolo di un “tassinaro” preoccupato per la carriera scolastica e lavorativa del proprio figliolo.

Con grande, ma felice sorpresa, Alberto Sordi si ritrovò come cliente Andreotti e, durante il tragitto, ne nacque uno squisito siparietto.

Dopo varie discussioni sul futuro dei giovani l’attore comico fece notare all’allora Ministro degli Affari Esteri che i politici “parlano, parlano ma non fanno, perché stanno sempre a litigà!”.

Ecco cosa rispose Andreotti in merito ai litigi: “Beh, si chiama la dialettica politica!” a volere far intendere che la cosa è più che normale e che riguarda l’ormai celebre gioco delle parti.

Il problema che si pone ai giorni nostri, però, a mio avviso, è la dilatazione dovuta all’avvento dei social poiché i litigi, prima circoscritti nelle aule del Parlamento o del Senato, passando poi dai giornali ai bar, sono sfociati nei social con una turbolenza verbale mai vista prima.

Mentre però i politici sono consapevoli che, in fondo, si tratta solo di strategie dialettiche e che, per tale ragione, vengono condotte con psicologico distacco interiore (passata la tempesta esteriore si ritrovano a “tarallucci e vino”) le loro dispute, convogliate nelle menti dei cittadini, provocano invece, in molti casi, insanabili discordie, fino a spezzare tristemente anche molte amicizie.

Attualmente la dialettica politica non è più una semplice “baruffa verbale” per dimostrare di avere ragione e cercare di affibbiare un torto.

Quest’ultima viene utilizzata anche con la creazione di video-clip che, condivisi nei social, continuano ad esacerbare gli animi per numerose stagioni.

Basti pensare che, ancora oggi, dopo molti anni, sta continuando a girare un video di un migrante che tenta di rifiutarsi di pagare la multa ad un controllore di un treno.  Coloro che continuano a condividere il filmatino propagandistico creato ad arte credono, ovviamente, che il fatto sia recente.

Vediamo quanto spendono i politici per sponsorizzare le proprie campagne su Facebook secondo la stima di Money.it:

Ecco quanto hanno speso i leader nostrani da marzo 2019 a quello 2020 su Facebook per sponsorizzare i post delle loro pagine ufficiali.

  • Matteo Salvini - 253.466 euro
  • Matteo Renzi - 158.072 euro
  • Silvio Berlusconi - 93.858 euro
  • Carlo Calenda - 50.312 euro
  • Giorgia Meloni - 42.085 euro
  • Gianluigi Paragone - 15.022 euro
  • Giovanni Toti - 7.714 euro
  • Emma Bonino - 3.660 euro
  • Nicola Zingaretti - 1.417 euro
  • Luigi Di Maio - zero
  • Giuseppe Conte - zero
  • Vito Crimi - zero
  • Roberto Speranza - zero
  • Pier Luigi Bersani - zero
  • Marco Rizzo - zero
    Dati Libreria inserzioni Facebook

Questo è quanto speso invece dai partiti sempre nello stesso periodo.

  • Partito Democratico - 152.550 euro
  • Movimento 5 Stelle - 49.999 euro
  • Forza Italia - 44.045 euro
  • Fratelli d’Italia - 40.790 euro
  • +Europa - 25.994 euro
  • Italia Viva - 21.474 euro
  • Azione - 9.344 euro
  • Europa Verde - 2.485 euro
  • Lega salvini Premier - 800 euro
  • Cambiamo - 184 euro
  • Partito Comunista - 135 euro
  • La Sinistra - zero
  • Potere al Popolo - zero
    Dati Libreria inserzioni Facebook

Da questi dati si può vedere come alcune forze politiche come Lega e Italia Viva preferiscano puntare maggiormente sulla visibilità dei propri leader, mentre altri come il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico cercano di spingere la pagina del partito.

Fonte: https://www.money.it/Quanto-spendono-politici-Facebook-Salvini-Renzi-PD?fbclid=IwAR2vYkZqZsVr32mlIYoVgXjy_T2hOOsOaSksz7PC-mBj8ldWXrENC5Tb9ko

Anche questa volta concludo con la solita raccomandazione: “Mi hanno chiesto di condividere in sintesi alcuni miei studi che riguardano il Marketing Politico. Sono disposto a farlo (seppur saltuariamente) solo se ciò non produrrà commenti a carattere prettamente partitico dei soliti odiatori (avviso fin da ora che verranno bloccati all’istante) e se si commenterà solo in senso generico, con educazione, senza fare propaganda partitica ad un politico piuttosto che a un altro”.
natyan
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