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La Fobia del Controllo del Partner - Counseling Filosofico Monza


(@natyan27)
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La Fobia del Controllo del Partner -  Counseling Filosofico Monza

In origine la gelosia garantiva la sopravvivenza.

Il maschio si accertava di crescere solo figli che fossero suoi e la femmina, tenendo stretto a se il maschio, garantiva alimenti e protezione ai cuccioli.

Più la società si fa opulenta e più la gelosia perde il suo significato ancestrale poiché, almeno per i ricchi, il vincolo familiare non è più necessario per sopravvivere.

Sull’esempio dei “Bonobo” sempre più persone ritengono che le relazioni multiple favoriscano maggiormente il benessere e la felicità e che, per vincere la gelosia, sia sufficiente essere aperti mentalmente e sinceri con i partner.

Di contro, c’è chi pensa che la fedeltà garantisca in modo migliore la tranquillità familiare e quindi anche le possibilità di successo nelle relazioni sociali e lavorative.

L’ordine sociale trae vantaggio dalle relazioni esclusive e, per tale ragione, religioni e una parte di politici tendono a proteggerla dai possibili allargamenti e da un’emancipazione liberale, invitando a vivere ancora in uno spazio ben recintato.

Al di là di ogni possibile razionalizzazione, però, tutti noi ben sappiamo che l’emotività è da sempre di gran lunga più forte della ragione e che ci sono desideri e sensazioni le quali possono essere, sì represse, ma non obbligate a scomparire, o a non apparire sull’uscio delle pulsioni ancestrali.

Chi è geloso non lo è perché ha scelto di esserlo, non lo ha deciso per mezzo della propria volontà.

Le radici e le cause possono essere diverse ma, il più delle volte, per lo meno per chi ne soffre in modalità esagerata, la gelosia è dovuta ad una perdita o ad un allontanamento (fisico o interiore) di almeno uno dei due genitori durante l’infanzia, per cui la paura di essere abbandonati riemerge in età adulta e ne fanno le spese sia il partner che eventuali amici o amiche.

Così scrisse Aldo Carotenuto in un articolo del Corriere della Sera del 16 febbraio 2003: “La paura che nessuno ci possa proteggere o il sospetto di essere abbandonati e rifiutati sono gli incubi dell’infanzia, ma anche i fantasmi della maturità”.

La gelosia diventa allora un tormento fatto di fobico controllo, minuzioso, attento, perennemente sospettoso e, ogni piccolo dettaglio, anche il più insignificante, diventa la prova inconfutabile di un avvenuto tradimento.

La persona gelosa si disistima (non potrei vivere senza lui, senza lei) e vive nell’ossessione della perdita, della mancanza, anche quando non ha perso niente e non manca proprio nulla.

Più vuole trattenere e più crea le condizioni per farsi abbandonare realmente, poiché il partner, continuamente accusato o controllato, scrutato e interrogato, viene sfiancato, fino a desiderare di liberarsi definitivamente dalle tenaglie delle assillanti condanne.

Ed è così, che la persona gelosa, non riesce a godere della vicinanza del partner giacché si comporta come qualunque tossico che viva pensando in funzione dell’asservimento al vizio.

Chi è geloso, infatti, più che gioire della presenza dell’altro, passa il proprio tempo a preoccuparsi di come evitare che quest’ultimo non venga posseduto da un possibile rivale.

Tratto dal Corso: Counseling Filosofico – Diventa Consulente Filosofico

natyan

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Questa argomento è stata modificata 2 anni fa da natyan27

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